Astratto
La diffusione e il successo dell’impiego della PET in oncologia derivano dalla scoperta dell’elevata sensibilità dell’indagine con FDG nella maggior parte dei tumori. La scoperta dell’FDG come marcatore tumorale è successiva all’utilizzo di questo radiofarmaco per fini di ricerca neurologica e per lo studio del metabolismo cardiaco. L’impiego oncologico dell’FDG è in gran parte un risultato della serendipità. Nonostante il successo dell’uso della PET con FDG nella maggior parte dei tumori, in alcune neoplasie l’impiego dell’FDG non permette di ottenere risultati utili: questo è il caso dei tumori prostatici, neuroendocrini e renali. In altri casi la captazione di FDG nelle neoplasie è mascherata da una contemporanea fisiologica captazione nei tessuti normali circostanti o sottostanti, come nel caso dei tumori delle vie urinarie e dell’encefalo. Inoltre, nel microambiente circostante il tumore non sono apprezzabili, mediante l’impiego di FDG, molti dei processi che si accompagnano alia crescita neoplastica. Questo limite ha stimolato la ricerca e lo sviluppo di traccianti per l’esame dell’ossigenazione e dellangiogenesi. Non è da trascurare il fatto che la captazione di FDG può essere elevata o molto elevata nei processi infiammatori e nelle reazioni granulomatose.
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(2007). La PET per la caratterizzazione di marcatori biologici in oncologia. In: PET-TC nella pratica clinica. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0801-4_10
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