Estratto
L’esistenza di questi recettori era stata ipotizzata già negli anni’ 70, quando era stato dimostrato che nell’aorta di coniglio l’Angiotensina II marcata si lega ad alcune strutture specifiche, di tipo recettoriale, collocate sulla membrana cellulare e saturabili con una concentrazione di Angiotensina II di 10−7 (Goodfriend e Lin 1970). Successivamente, quando apparve evidente che la risposta al polipeptide variava a seconda delle linee cellulari esaminate (Glossmann e coll. 1974), fu avanzata l’ipotesi che questi siti di legame fossero di tipo diverso (Meyer e coll. 1970), e questa ipotesi fu confermata da Chiu (Chiu e coll. 1989) e Whitebread (Whitebread e coll. 1989), che dimostrarono l’inattivazione di alcuni di questi siti da parte di una sostanza - il DTT -, che riduce la loro capacità di legare l’Angiotensina II, interrompendo i due ponti disolfuro presenti in ciascuna delle quattro anse intracellulari. Altri siti sono invece stimolati da questa sostanza, che aumenta la loro capacità di legame con il peptide.
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(2007). La classificazione dei recettori dell’Angiotensina. In: I recettori dell’angiotensina. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0567-9_1
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